Fare e non fare
Moderatori: Pinchuruwia, Tuna, Mayu
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Fare e non fare
Non ho trovato un modo migliore per aprire l'argomento che proporre una storiella.
Un cane porta a giocare il suo padrone nelle vicinanze di un laghetto. L'uomo gli lancia un grosso pezzo di legno in acqua, il cane si tuffa e nuota fino a riportarlo a riva. Vista la bravura del cane nel nuotare e riporatare gli oggetti, questa volta il padrone prende un bastone di legno più leggero e lo lancia ancora in acqua, ma parecchio lontano dalla riva.
"Dai - gli dice - vai a prenderlo".
Il cane guarda il bastone, poi fissa il padrone e agita la coda. Cerca di spiegargli qualcosa che l'altro non capisce. Lo fa diverse volte, mentre l'uomo gli continua a ripetere di andare a prendere il bastone.
Si avvicina alla riva, prende tra i denti il bastone che il padrone aveva lanciato fino a quel momento.
"Ehm, no, caro mio, se proprio vuoi giocare, giochiamo con questo ... io fino lì non ci vado"
Un cane porta a giocare il suo padrone nelle vicinanze di un laghetto. L'uomo gli lancia un grosso pezzo di legno in acqua, il cane si tuffa e nuota fino a riportarlo a riva. Vista la bravura del cane nel nuotare e riporatare gli oggetti, questa volta il padrone prende un bastone di legno più leggero e lo lancia ancora in acqua, ma parecchio lontano dalla riva.
"Dai - gli dice - vai a prenderlo".
Il cane guarda il bastone, poi fissa il padrone e agita la coda. Cerca di spiegargli qualcosa che l'altro non capisce. Lo fa diverse volte, mentre l'uomo gli continua a ripetere di andare a prendere il bastone.
Si avvicina alla riva, prende tra i denti il bastone che il padrone aveva lanciato fino a quel momento.
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"Nosotros hemos enseñado muchas cosas a los hombres"
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Non sono certo di aver compreso a fondo l'oggetto del topic ma provo comunque a rispondere per quel che conosco
Il non-fare è una """tecnica""" alla base del percorso totelco.... ma non solo:
Nel taoismo esiste a fondamento invero una pratica altrettanto raffinata ed identica (poggiata sugli stessi principi) -> il wu wei (che infatti viene da wu:no... non ; e da wei:azione...fare...sforzo; quindi non-fare, wu wei)
Castaneda dice che le persone per via del Fare entrano in uno stato di perenne 'routine' quotidiana. Questo fatto blocca e immobilizza sempre più il punto di unione.
(così come in esempio il cane non vuole andare a prendere il bastone leggero perchè 'abituato' all'altro)
Il Fare del cane (pigliare il bastone pesante) ha immobilizzato il suo punto di unone.
Uno degli obbiettivi del non-fare è quello di spezzare i comportamenti abituali della persona per renderla maggiormente flessibile e fluida.
Eseguire non-fare significa fare cose che non si è soliti fare.
Ognuno dovrebbe poi crearsi i propri non-fare ad hoc.
<<il>> castaneda.
Lasciando stare poi i totelchi e castaneda penso che una persona col tempo venga "impacchettata e incastrata" dai propri schemi, dai propri Fare.... Non si può seguire oltre un certo limite un percorso spirituale essendo totalmente immersi nei propri schemi.
Lo Sciamano è una persona flessibile. Il non-fare porta alla flessibilità.
Saluti!
Il non-fare è una """tecnica""" alla base del percorso totelco.... ma non solo:
Nel taoismo esiste a fondamento invero una pratica altrettanto raffinata ed identica (poggiata sugli stessi principi) -> il wu wei (che infatti viene da wu:no... non ; e da wei:azione...fare...sforzo; quindi non-fare, wu wei)
Castaneda dice che le persone per via del Fare entrano in uno stato di perenne 'routine' quotidiana. Questo fatto blocca e immobilizza sempre più il punto di unione.
(così come in esempio il cane non vuole andare a prendere il bastone leggero perchè 'abituato' all'altro)
Il Fare del cane (pigliare il bastone pesante) ha immobilizzato il suo punto di unone.
Uno degli obbiettivi del non-fare è quello di spezzare i comportamenti abituali della persona per renderla maggiormente flessibile e fluida.
Eseguire non-fare significa fare cose che non si è soliti fare.
Ognuno dovrebbe poi crearsi i propri non-fare ad hoc.
<<il>> castaneda.
Lasciando stare poi i totelchi e castaneda penso che una persona col tempo venga "impacchettata e incastrata" dai propri schemi, dai propri Fare.... Non si può seguire oltre un certo limite un percorso spirituale essendo totalmente immersi nei propri schemi.
Lo Sciamano è una persona flessibile. Il non-fare porta alla flessibilità.
Saluti!
interessante,ikihak ha scritto:Il non-fare è una """tecnica""" alla base del percorso totelco.... ma non solo:
Nel taoismo esiste a fondamento invero una pratica altrettanto raffinata ed identica (poggiata sugli stessi principi) -> il wu wei (che infatti viene da wu:no... non ; e da wei:azione...fare...sforzo; quindi non-fare, wu wei)
grazie
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Re: Fare e non fare
è raro trovare un cane che porta in giro il padrone....paolo ha scritto: Un cane porta a giocare il suo padrone
di solito è viceversa....
ma non può essere considerato un esempio di non-fare....
in quel momento consumati dalla fiamma di un fuoco eternamente acceso dentro di loro,
essi potranno finalmente svanire da questa terra, librandosi nel più libero dei voli.
e sarà come se essi non siano mai esistiti.
essi potranno finalmente svanire da questa terra, librandosi nel più libero dei voli.
e sarà come se essi non siano mai esistiti.
Re: Fare e non fare
In realtà la mia intenzione era fare in modo che il lettore si mettesse nei panni dell'animale, per questo l'attacco si riferisce a un cane che porta in giro il padrone.nanki ha scritto:è raro trovare un cane che porta in giro il padrone....paolo ha scritto: Un cane porta a giocare il suo padrone
di solito è viceversa....
ma non può essere considerato un esempio di non-fare....
Nella parte centrale della storia il padrone è troppo preso dal suo fare per ascoltare quello che il cane gli sta dicendo, cioé che non ha intenzione di andare a prendere il pezzo di legno che ha lanciato lontano.
A questo punto però l'animale, dopo averglielo spiegato un paio di volte, e essersi reso conto che l'uomo non ha capito, va a prendere il bastone pesante, e lo trascina verso il padrone, trovando una soluzione alla situazione di stallo.
Non si riesce a recuperare proprio niente della storia?
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Buahuahauhauhau Dhuma XD
Sul Non fare sono d'accordissimo ma cosa succede quando un iniziale non-fare diventa un fare? ZanzAnzan *_*
Tipo faccio una cosa nuova vado in palestra e sto bene poi diventa routine allora suono la chitarra sto bene ma poi diventa routine allora....Che faccio mi scervello?
Oppure provo a fare le stesse cose in un modo sempre diverso (Anche cambiando tragitto a piedi per andare in palestra) rendendo così un Fare un non fare ma che rimane fare?
MIODDIO SONO RIUSCITA A SEGUIRE UN VOSTRO RAGIONAMENTO E A RISPONDERE SENZA INCASINARMI T________T
Voglio la torta di compleanno per questo passo gigante T_T
Sul Non fare sono d'accordissimo ma cosa succede quando un iniziale non-fare diventa un fare? ZanzAnzan *_*
Tipo faccio una cosa nuova vado in palestra e sto bene poi diventa routine allora suono la chitarra sto bene ma poi diventa routine allora....Che faccio mi scervello?
Oppure provo a fare le stesse cose in un modo sempre diverso (Anche cambiando tragitto a piedi per andare in palestra) rendendo così un Fare un non fare ma che rimane fare?
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Non credo di essere la persona più adatta a parlarne, ma forse facciamo solo molta confusione.
La lotta da mettere in atto è contro le abitudini (l'andatura è un'abitudine, il modo di stare seduti è un'abitudine, il modo di reggere gli utensili da lavoro è un abitudine, il modo di stare sul trespolo - rif. ai vari avv., acquile, corvi, etc..- è un abitudine).
E' quasi una regola generale: tutto quel che facciamo è un abitudine.
Lottare contro l'abitudine non porta a liberarsi delle abitudini: non possiamo cambiare niente... Al più ti sembrerà di esserti liberato di un abitudine, ma inconsapevolmente ne sarà sorta un' altra in sostituzione.
***Fanno eccezione le emozioni: la famosa "non-espressione delle emozioni sgradevoli" (in fila in posta) può portare al liberarsi dell'abitudine senza provocarne un'altra.***
Questa lotta serve per conoscere sè stessi, per scoprire "cosa" siamo veramente. Conoscerlo nella mente non basta: lottando contro l'abitudine, è possibile conoscere profondamente la suddetta abitudine. Senza la lotta non è possibile vedere l'abitudine.
Molti uomini sono persuasi di non avere abitudini di sorta... e questo costituisce di per sè una discreta prova di quanto sto cercando di dire. Prima di cambiare alcunchè, è necessario conoscere profondamente cosa c'è da cambiare.
Come al solito, è tutto imho.
animo y fuerza
---
יהודה איש־קריות
La lotta da mettere in atto è contro le abitudini (l'andatura è un'abitudine, il modo di stare seduti è un'abitudine, il modo di reggere gli utensili da lavoro è un abitudine, il modo di stare sul trespolo - rif. ai vari avv., acquile, corvi, etc..- è un abitudine).
E' quasi una regola generale: tutto quel che facciamo è un abitudine.
Lottare contro l'abitudine non porta a liberarsi delle abitudini: non possiamo cambiare niente... Al più ti sembrerà di esserti liberato di un abitudine, ma inconsapevolmente ne sarà sorta un' altra in sostituzione.
***Fanno eccezione le emozioni: la famosa "non-espressione delle emozioni sgradevoli" (in fila in posta) può portare al liberarsi dell'abitudine senza provocarne un'altra.***
Questa lotta serve per conoscere sè stessi, per scoprire "cosa" siamo veramente. Conoscerlo nella mente non basta: lottando contro l'abitudine, è possibile conoscere profondamente la suddetta abitudine. Senza la lotta non è possibile vedere l'abitudine.
Molti uomini sono persuasi di non avere abitudini di sorta... e questo costituisce di per sè una discreta prova di quanto sto cercando di dire. Prima di cambiare alcunchè, è necessario conoscere profondamente cosa c'è da cambiare.
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Le 'stesse cose' fatte in modo diverso, potrebbero non rimanere le 'stesse cose', ma diventare cose diverse.Nefesh ha scritto:Oppure provo a fare le stesse cose in un modo sempre diverso (Anche cambiando tragitto a piedi per andare in palestra) rendendo così un Fare un non fare ma che rimane fare?
grazie Nefesh
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Ciao a tutti. L'argomento mi sembra complesso. Ho notato spesso che le persone sembrano prigioniere dell'azione, non solo delle abitudini ma proprio del movimento, tanto che il non fare qualcosa viene spesso vissuto con ansia o noia, tanto da portare a fare anche cose inutili solo per fare qualcosa. Questa cosa mi ha sempre molto impressionato, l'ho sentita quasi come una patologia, una sorta di effetto collaterale da vita frenetica di cui mi sono resa conto vivendo per anni a cavallo tra la realtà del nord Italia e quella del centro sud.
Mi sono accorta però ultimamente che le persone che riempiono ogni momento della loro vita con tutto, anche in modo assurdo (anche risolvendo problemi che si sono creati da soli o correndo tutto il giorno per fare qualcosa che non si sa se vogliono davvero, o facendo in un modo molto più lungo e complesso una cosa che potrebbero fare in meno tempo), sono davero più soddisfatti e felici, forse hanno anche accumulato più potere? O forse ci credono perchè non si fermano mai a pensare a quello che fanno?
Io a volte sto 'ferma' per dimostrare a me stessa che non sono prigioniera del fare. E ci riesco, ma sono molto più felice e viva quando lavoro, anche quando mi sfinisco di lavoro, anche quando il lavoro è inutile. Credo che nell'ottica sciamanica l'importante sia il fare. Non so se il 'fare' qualunque cosa vada bene lo stesso però, o se piuttosto che fare per sprecare energia sia meglio pensarci un po' di più. E forse però un'altra cosa che mi sembra di avere capito finora, almeno per quanto mi riguarda, è che pensare non va poi tanto bene sempre.
Mi sono accorta però ultimamente che le persone che riempiono ogni momento della loro vita con tutto, anche in modo assurdo (anche risolvendo problemi che si sono creati da soli o correndo tutto il giorno per fare qualcosa che non si sa se vogliono davvero, o facendo in un modo molto più lungo e complesso una cosa che potrebbero fare in meno tempo), sono davero più soddisfatti e felici, forse hanno anche accumulato più potere? O forse ci credono perchè non si fermano mai a pensare a quello che fanno?
Io a volte sto 'ferma' per dimostrare a me stessa che non sono prigioniera del fare. E ci riesco, ma sono molto più felice e viva quando lavoro, anche quando mi sfinisco di lavoro, anche quando il lavoro è inutile. Credo che nell'ottica sciamanica l'importante sia il fare. Non so se il 'fare' qualunque cosa vada bene lo stesso però, o se piuttosto che fare per sprecare energia sia meglio pensarci un po' di più. E forse però un'altra cosa che mi sembra di avere capito finora, almeno per quanto mi riguarda, è che pensare non va poi tanto bene sempre.
Ciao a tutti. Non riesco a capire le vs preoccupazioni. Io faccio con consapevolezza cercando il più possibile di essere nel tempo presente. Fare la fila alla posta è riconoscere che lì è così.Non è un'abitudine. Si aspetta con rispetto il proprio turno. Se vado a spasso con il mio cane cerco di assecondare la direzione che vuole lui. Lo devo tenere al guinzaglio perchè ci sono delle regole da rispettare. Se sono nella natura allora lui cammina accanto me o nei dintorni.Che mi porti a spasso lui o viceversa che differenza fa?
MANTIDE
Pensare sarebbe una forma del fare.nanna ha scritto:E forse però un'altra cosa che mi sembra di avere capito finora, almeno per quanto mi riguarda, è che pensare non va poi tanto bene sempre.
Sono d'accordo. Nello sciamanesimo il non fare ha delle implicazioni pratiche. Faccio un esempio: devo preparare una specie di esame. Lavoro e durante il giorno non ho molto tempo da dedicare allo studio. Rimane la sera, e dovrei ritagliarmi un certo periodo di tempo per gli esercizi. Il che implica cambiare la mia routine e, perciò, riunciare ad altre cose che in genere faccio la sera.ikihak ha scritto:Castaneda dice che le persone per via del Fare entrano in uno stato di perenne 'routine' quotidiana. Questo fatto blocca e immobilizza sempre più il punto di unione.
[...]
Uno degli obbiettivi del non-fare è quello di spezzare i comportamenti abituali della persona per renderla maggiormente flessibile e fluida.
Per me questo è un esempio di non fare.
Che ne pensate? In ogni caso, avete degli esempi di non fare da postare?
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